Lizzano in Belvedere - Bologna - Guida Turistica

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Lizzano Belvedere la guida alla cittadina
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Lizzano in Belvedere Il territorio del Comune di Lizzano in Belvedere cela una storia ricca e coinvolgente, poiché fin da tempi lontani è stato interessato dalla presenza dell'uomo, che con oggetti e documenti ha lasciato testimonianza del suo passaggio.

Il ritrovamento di frammenti di attrezzi in selce e terracotta, attribuiti alle Età della Pietra e del Bronzo, presso la Sboccata dei Bagnadori e Rocca Corneta, costituisce la prova del passaggio di gruppi di uomini primitivi in questi luoghi nei momenti stagionali favorevoli. Durante il Medioevo questo territorio passò sotto il dominio dell'Esarcato di Ravenna: la presenza bizantina è confermata dallo stile del Delùbro, il tempietto rotondo che costituisce l'ultimo resto dell'antica pieve di Lizzano, e dalla dedicazione della stessa pieve al Santo orientale Mamante.

Lizzano in Belvedere Dopo la caduta dell'Esarcato, alcuni dei territori conquistati furono donati dal re longobardo Astolfo alla potente Abbazia di Nonantola: nel documento del 753 che sancisce la donazione, compare per la prima volta la denominazione di "Massa Lizano", i cui confini coincidono in gran parte con l'attuale territorio del Comune di Lizzano in Belvedere. Nel 1293 il Senato di Bologna fece costruire un canale per condurre le acque del Dardagna nel Reno e facilitare il trasporto dei tronchi di faggio verso la città: oggi di quest'enorme opera non restano più tracce, la più tangibile testimonianza della sua esistenza è nel nome del borgo di Poggiolforato, che sorse nel punto in cui fu tagliata una collinetta per deviare il corso del torrente. La storia più recente è ancora drammaticamente impressa nella memoria degli abitanti di queste montagne, che sono state a lungo interessate durante la Seconda Guerra Mondiale dal fronte della Linea Gotica, ultimo baluardo delle truppe tedesche in ritirata, segnato dalla Resistenza partigiana e dalle feroci rappresaglie tedesche.

.: DA VEDERE

Sciatore A testimonianza dell'antica storia di Lizzano in Belvedere, già citato fin dal 553 d.C., è possibile ammirare il delùbro, probabilmente l'edificio più antico della Provincia di Bologna. Si tratta di un tempietto costruito durante il dominio bizantino, tra il VII e l'VIII secolo, che ricorda le note rotonde Ravennati. Fu in seguito ad una donazione longobarda che, nei secoli successivi e con altre vicende, il territorio di Lizzano si legò e venne governato dall'abbazia benedettina di Nonantola. Attorno al XII secolo Lizzano passò sotto l'influenza del Comune di Bologna che, a difesa dei propri confini, lo fortificò con la costruzione di un castello sulla vetta del monte Belvedere. Accanto al delùbro sorgeva l'antica pieve dedicata a San Mamante, a forma di capanna su pianta rettangolare, della quale non rimane traccia: a causa del suo pessimo stato di conservazione l'edificio, infatti, è stato completamente ricostruito Sciatore nel 1931. Ciò che resta da vedere nell'abitato di Lizzano è moderno, ma non per questo non va apprezzato: le vie, le piazze, le case, gli edifici pubblici e i servizi sono la più evidente prova di una vita sociale ricca, che rende migliore la permanenza del visitatore.

A poca distanza dal capoluogo troviamo, invece, l'antico borgo di Sasso con l'oratorio dedicato a Santa Annunziata.